Il tema della parità di genere ha acquisito un ruolo significativo nella Moda e nel Luxury Retail, influenzando le politiche aziendali.
Alcuni importanti e recenti provvedimenti, come la Legge n. 162 del 2021, il Decreto Legislativo n. 105 del 2022 e la Direttiva UE n. 970 del 2023, hanno il chiaro obiettivo di promuovere nel modo del lavoro la parità di genere, la conciliazione tra lavoro e vita familiare e garantire trasparenza salariale.
Queste normative vanno oltre la cultura delle c.d. “quote rosa”, puntando a eliminare le discriminazioni di genere e a garantire pari opportunità e valorizzazione del merito.
“La certificazione sulla parità di genere, disciplinata dalla legge 162 del 2021” – spiega Valentina Pepe intervistata da Pambianco Magazine sul tema – prende a riferimento indicatori che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere: tra questi, criteri di cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne, equità retributiva, tutela della genitorialità.
La vera rivoluzione, però, risiede nel cambiamento culturale all’interno delle aziende, che favorisca un accesso equo alle opportunità di carriera: le nuove misure – spiega l’avv. Pepe – sono volte non solo a far entrare più donne in azienda, “ma combattendo il disequilibrio, ne consentono poi la crescita”.
Le grandi aziende della moda stanno recependo questi cambiamenti, con alcune già certificate per la parità di genere. La reputazione e l’immagine dell’azienda oggi sono sempre più legate alla sua capacità di contrastare le discriminazioni e promuovere valori come la sostenibilità e l’inclusione. “È la conferma – spiega Pepe – che oggi ci stiamo spostando sempre più dalla vendita di un prodotto a un sistema valoriale”.
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